Ecco a voi i Madvice, semplicemente una delle formazioni melodic death metal più valide che l'Italia abbia partorito negli ultimi anni. Il loro ultimo album, "Under The Burning Sky" travolge per irruenza e freschezza, e oggi è qui con noi Maddalena Bellini, chitarrista della formazione.
1) Ciao e benvenuta sulla nostra zine! Cosa state preparando come band di nuovo in questo periodo?
Ciao a te, e grazie. La tua domanda capita a fagiolo perché stiamo ultimando il disco nuovo proprio in questi giorni; siamo in fase di mastering che, come per i nostri dischi precedenti, è stato affidato a Davide Barbarulo del 20Hz20kHz Mastering Lab di Napoli. L’album si chiamerà “L’8º Giorno” e ne è stato già estratto in anteprima un singolo con relativo video, “The Ecstasy of Dying”, pubblicato un paio di mesi fa.
2) Parliamo un po' dello stile musicale dei Madvice, come lo descriveresti a qualcuno che ancora non vi conosce?
Questa è sempre una domanda insidiosa, perché da un lato si cercano dei modelli, per potersi presentare agli altri, ma quegli stessi modelli rischiano di rivelarsi fuorvianti. Di sicuro ci inseriamo nella grande famiglia del metal estremo, ma abbiamo tante sfumature e, soprattutto, tante influenze personali che inevitabilmente vanno a finire nel pentolone. Nei nostri pezzi ci troverai tanto Thrash Metal, ma anche sonorità Black, Hard Core, Rock a tratti. Il 50% della band è napoletana, e questo credo si senta molto, soprattutto in questo terzo disco; non a caso ci stiamo proponendo come True Mediterronian Extreme Metal, con il gioco di parole volutamente ironico! Insomma, l’intenzione è quella di arrivare sempre di più ad uno stile personale che faccia riconoscere i Madvice ai primi minuti di ascolto.
3) In ambito melodic death metal, quali sono le realtà che più hanno influenzato i Madvice, secondo te?
Ma in realtà, anche se ci siamo sempre etichettati come melodic death metal (soprattutto all’inizio) non abbiamo mai avuto l’intenzione di rifarci ai maestri del genere, come In Flames e Dark Tranquillity. Abbiamo fissa in scaletta la cover di Blinded by Fear degli At the Gates, e sembra calzarci veramente a pennello, ma ti direi che la parola melodic è stata sottolineata più per distaccarci da altri tipi di death metal, che altro. Facciamo comunque un larghissimo uso della melodia, è fondamentale che ogni calcio ben assestato sia poi accompagnato da una carezza.
4) Quando pensi che uscirà un vostro nuovo album? E pensi che apporterete delle modifiche sostanziali al vostro sound?
Come ti dicevo prima, il disco è praticamente ultimato, ma non abbiamo ancora una data di uscita, anche se sarà di certo molto prossima. Il sound ha subìto sicuramente delle variazioni, ma è stato un processo del tutto naturale, dovuto soprattutto alla coesione maturata tra noi quattro. Non ci siamo di certo seduti a tavolino a decidere quale aspetto enfatizzare del nostro sound ma ci è venuto spontaneo scrivere secondo quello che, in questi anni, ci è sembrato fare meglio, cucito in base alle caratteristiche di ognuno di noi.
5) I Madvice sono in giro da quasi dieci anni. Come avete visto evolversi la scena metal italiana? E in questo processo, quali sono stati i pregi e i difetti?
Purtroppo il nostro percorso come band ha attraversato le fasi più critiche della musica in generale, e tra queste il periodo del Covid. Quindi, di conseguenza, posso solo ripsonderti che di scena quasi non ne abbiamo vista. Abbiamo sicuramente apprezzato l’ascesa ed il consolidamento di alcune ottime realtà italiane, come Fleshgod Apocalipse, Fulci, Hideous Divinity, per fare qualche nome. Ma, purtroppo sono casi isolati, non la chiamerei scena.
6) Come nasce solitamente un brano dei Madvice? Chi è che porta le prime idee per i pezzi?
Le prime idee partono quasi sempre da me o Raffaele (bassista), si sviluppano e si prepara una bozza di struttura e poi si presentano agli altri due i quali, ovviamente, fanno la loro parte. I testi, ad oggi, sono frutto al 100% di Asator, ma non si escludono modus operandi diversi, in futuro.
7) Come pensi che se la passi il melodic death metal nel 2025? E in generale il metal, parlando di quello più underground?
In generale, non solo nel melodeath, non trovo molto di entusiasmante. E’ difficile mantenere lo stile che ti ha reso famoso senza risultare ripetitivo o noioso, ma quando provi a cambiare qualcosa difficilmente trovi la luce per riproporti in maniera convincente. E’ stato detto tutto e il suo contrario, ed è veramente impresa ardua trovare la chiave per proporre della musica che riesca a stuzzicare la curiosità della gente, questo vale sia per l’undergorund che per il mainstream, con la differenza che se sei già famoso puoi permetterti di fare qualche disco di merda.
8) Ok, chiudiamo facendo un po' un programma dei passi futuri della tua band. Un saluto!
La tappa imminente è quella del 27 luglio in Grecia, al Chania Rock Festival, in piacevolissima compagnia di Kreator e Rotting Christ. Altre date sicuramente arriveranno in autunno e, nel frattempo, si lavorerà all’uscita del nostro terzo album. Un saluto a voi e a chi sta leggendo queste righe.
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