I Nefesh Core nascono da due membri portanti dei progsters Metatrone, che infatti ospitiamo in questa intervista. Rispetto ai Metatrone i Nefesh Core offrono qalcosa di più lineare e cambiano le carte in tavola buttandosi su un gothic rock molto particolare e di classe. Ne parliamo con David e Ghigas!
1. La prima domanda è d'obbligo: come mai alcuni di voi hanno sentito la necessità di creare i Nefesh Core e suonare un genere totalmente differente rispetto ai Metatrone?
David: Non c’è una motivazione razionale in questo, nessun progetto studiato a tavolino. Non è mai successo e mai accadrà a dirla tutto. Noi crediamo che un progetto musicale genuino ed autentico prenda vita perché dietro ci sono persone che sentono e condividono la stessa esigenza comunicativa. L’ispirazione e la necessità di raccontare qualcosa e allo stesso tempo la esigenza di farsi ascoltare stanno alla base del nostro essere artisti. Per cui, con la stessa energia interiore che ci muove come compositori nei Metatrone, sia io che Ghigas, forti anche di questo sodalizio artistico ormai consolidato da anni e anni di esperienza insieme, abbiamo sentito l’urgenza di raccontare qualcosa di diverso. I Nefesh Core nascono così. Sono veramente, un’altra storia, nel vero senso del termine. Accanto a questa ragione di fondo, c’è anche il piacere e al tempo stesso il divertimento di ricoprire ruoli musicali diversi. Qui infatti io mi propongo come lead singer oltreché come tastierista, e Ghigas come bassista, anche se poi in studio partoriamo la maggior parte delle idee e delle esecuzioni di pressoché tutti gli strumenti coinvolti. Certo ci avvaliamo di musicisti di grande esperienza, ma il motore resta la premiata ditta “Ghigas - Brown”. Nel bene o nel male, siamo noi la garanzia di questa nuova band!
2. Parliamo del vostro processo compositivo. Come nasce di solito un vostro brano?
Ghigas: Anche qui non esiste uno schema fisso. Di solito David arriva da me con una idea di ritornello (quasi sempre) o talora con un riff di chitarra o di basso. E insieme iniziamo a provare idee e soluzioni facendoci guidare del ritornello che è quasi sempre la gemma da cui tutto prende forma. E’ sempre stato così. Il ritornello con la sua melodia e la sua scansione ritmica e melodica ci porta alla costruzione di tutto il brano. E il testo prende forma quasi in contemporanea. Il tutto viene affinato col tempo. A volte ci sono brani che hanno una identità talmente definita che nascono e crescono rapidamente fino alla loro forma più matura. Altri hanno bisogno di più passaggi e più tempo di “decantazione”. Raramente una idea finisce nel cestino. Semmai viene messa da parte per diventare qualcos’altro in futuro. Nel mio studio prende forma primitiva ogni canzone. A quel punto i vari musicisti con cui suoniamo (o con cui abbiamo suonato in passato) apportano il loro prezioso ed originale contributo, in modo che ogni brano finisca per essere veramente un brano della band! E tutt’ora è così che funziona. Creare musica (o arte, in generale) è una delle esperienze di vita più appaganti! E’ pura alchimia e per certi versi un dono divino. Ci rende vivi.
3. Che responsi ha avuto "Getaway"? Siete ancora soddisfatti di questo disco o cambiereste qualcosa?
David: “Getaway”, il nostro primo album, vive il paradosso di essere uscito nel 2020 (quindi in piena pandemia), ma di essere pienamente scoperto (o ri-scoperto, diciamo) da un anno circa. Le recensioni e le interviste che ruotano attorno questo album e ai Nefesh Core, come nuova band del genere, ci dimostrano che è un album molto apprezzato. Aver potuto finalmente anche esibirci dal vivo che ha fatto constatare che le canzoni funziona e sono apprezzate dal pubblico. Suonare dal vivo aiuta moltissimo a far girare i brani sui social e sulle piattaforme di streaming, dato che al momento questo è lo status quo. Pertanto, credimi se ti dico che non cambieremmo niente di questo album. Suona esattamente come volevamo che suonasse. Abbiamo ricevuto tanti elogi per la perizia e la qualità esecutiva del lavoro, dalle composizioni al mix e quindi al mastering. I professionisti coinvolti hanno fatto la differenza, non c’è dubbio. E i responsi sono e sono stati positivi. Quindi “Getaway” è quel tipo di album che ti da la precisa conferma che andare avanti con un secondo album è inevitabile. E noi ci stiamo dentro alla grande! Anche i singoli che sono usciti dopo “Getaway” ci hanno fatto capire che i feedback sono ottimi e che questa band, fatta da musicisti con i capelli “grigi”, sa il fatto suo e sa essere apprezzata sia in Italia che all’estero, dove speriamo di poter suonare a breve.
4. Definite in poche parole lo stile che proponete e le vostre influenze musicali.
Ghigas: Siamo essenzialmente un band gothic rock che in alcuni brani arriva a toccare il metal (da cui peraltro proveniamo sia io che David) nella quale convergono forti le influenze della New Wave anni 80. Io e David abbiamo un background musicale abbastanza simile e attingiamo agli stessi artisti metal, con alcune differenze. Lui, soprattutto come tastierista, viene dal prog metal e da band seminali come i Toto o i Supertramp ed i Journey, mentre nel metal è legato al thrash degli Annihilator e dei Megadeth e al neoclassicismo di Malmesteen. Io personalmente sono legato al thrash della Bay Area e al grunge degli Alice In Chains e dei Soundgarden, sulla scia dei quali ho mosso i primi passi da chitarrista. In aggiunta a queste connotazioni, entrambi, da adolescenti, eravamo affascinati dal pop e dalla musica elettronica / New Wave degli anni 80 e questi richiami sono forti nei Nefesh Core, non c’è dubbio. Andrea è un batterista poliedrico, anche sei suo background musicale è legato prevalentemente al rock melodico italiano e anglosassone.
5. In questo momento cosa bolle in pentola in casa Nefesh Core?
Andrea: Stiamo lavorando su due fronti. In primi quello dei live, dato che abbiamo alcune date in programmazione per quest’autunno. Nel frattempo, stiamo scrivendo e completando le pre-produzioni dei nuovi brani di quello che sarà il seguito di Getaway. Abbiamo scritto veramente tanta musica e la scelta non sarà facile, non è mai facile in realtà. Vale, per noi, la regola che l’ultimo brano è sempre il più bello, motivo per cui sono quasi 30 anni che scriviamo canzoni!
6. Potete darci una anticipazione sul sound di un ipotetico secondo album?
Andrea: Guarda, non possiamo fare alcuna anticipazione. Ma posso dirti che in segni caratteristici dei Nefesh Core ci saranno tutti. Quello che ha reso Getaway un album tanto apprezzato, sarà alla base anche del nuovo album. Sicuramente e con una consapevolezza maggiore, ci saranno brani dalle tinte più dark e dai toni più duri, più orientati al metal, ma niente può snaturare l’anima di questa band.
7. Domanda un po' abusata, ma forse doverosa. Cosa manca al metal italiano per essere apprezzato come quello estero?
Ghigas: In realtà al Metal tricolore non manca proprio nulla. Anzi. Abbiamo una creatività ed una originalità che talvolta possono fare la differenza. Sappiamo scrivere e produrre musica metal allo stesso livello di altre realtà geografiche che sono storicamente più legate questo genere musicale. E’ vero il metal non ha profonde radici nella nostra cultura e nel nostro tessuto sociale… Non so se in futuro queste radici diventeranno più salde. In Italia fanno presa altri generi musicali molto lontani dal rock e dal metal e sui quali non mi pronuncio (ci sono artisti validi ma non fanno parte dei miei ascolti abituali a dire il vero). Ma il nostro metal ha un grande spessore e all’Estero sa farsi apprezzare, e come!
8. Ok, chiudete facendoci un po' un programma dei passi futuri della vostra band. Un saluto!
David: Grazie davvero per questa intervista! Grazie a te e ai lettori di Italian Metal Promotion, per aver dedicato questo spazio a noi e alla nostra musica. Seguiteci sui nostri social ma soprattutto venite a vederci dal vivo, che è tutta un’altra storia! I Nefesh Core vi aspettano!
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