sabato 7 giugno 2025

Recensione: FEARYTALES "Vento Divino"


Full-length, Underground Symphony Records
(2025)

I torinesi FearyTales arrivano al terzo album in carriera, e lo fanno portando avanti il loro metal particolare, che attinge sia dai classici del genere, come avviene ad esempio in "La ginestra", e sia da generi più estremi come il melodic death metal o il black. Lo stesso brano appena citato nella seconda parte fa intravedere sprazzi veloci anche supportati da un drumming in blast beat che poi saranno presenti in maniera più massiccia col proseguire dell'album. La voce di Marco Chiariglione riesce ad essere melodica e aggressiva, a seconda di come si evolvono i brani. Interessanti anche alcuni inserimenti "barocchi" con tastiere che ricordano il miglior gothic/symphonic metal.

Ci sono sprazzi decisamente melodici, come succede in "LightBlind" che fanno pensare addirittura ad una sorta di hard rock vecchio stile, seppur sempre piuttosto oscuro, ma dalla quarta canzone, "Vento Divino", la band inizia a spingere sull'acceleratore, con un riffing che potrebbe anche richiamare certi Nevermore, ma col batterista Costantino Perin che prosegue la sua marcia dettando le regole con tempi tipici del metal estremo. La particolarità di questa band sta nel cambiare repentinamente ritmi e atmosfere, e questo succede anche in questo brano, dove dopo una sfuriata iniziale sopraggiungono parti molto più soft. Questi aspetti ci accompagneranno fino alla fine del disco, ovvero l'alternarsi di parti molto melodiche e altre più "cariche". Rimangono comunque costanti i rimandi al metal classico, grazie anche ad un lavoro degno di questo stile, con assoli di pregio e riff rimembranti il metal sia anni Ottanta che Novanta. Un pezzo come "La luminosa notte dell'anima" è molto esplicativo in questo senso.

Per concludere, questo "Vento Divino" è un disco abbastanza complesso e strutturato, molto aperto ad evoluzioni inaspettate e con un'anima fortemente dark, che viene a galla sia nelle parti più estreme che in quelle più tipicamente hard rock ed heavy metal. Ultimo episodio che vi segnaliamo è "Come Inside", forse il più belligerante del disco, ma dotato di ottime idee e di un riffing di chitarra avvolgente ed ipnotico. Insomma, "Vento Divino" è un disco non per tutti, ma sicuramente per chi va alla ricerca di qualche band un po' fuori dai soliti canoni e per chi non si fa problemi nel passare dal metal tradizionale a quello estremo e apprezza entrambi gli stili.

Toxic Trace

Tracklist:
1. Intro: Volcano 
2. La ginestra 
3. LightBlind 
4. Vento divino 
5. (The FearyTale of) RoXXXanne 
6. In tinta caligine 
7. La luminosa notte dell'anima 
8. Come Inside 
9. AdventComes 
10. Outro Thunder & Blood Rain

Line-up:
Marco "Vico" Vicenza - Bass
Paolo Tabacchetti - Guitars
Marco Chiariglione - Vocals
Costantino Perin - Drums

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