sabato 31 maggio 2025

Recensione: HELLCRASH "Inferno Crematörio"


Full-length, Dying Victims Productions
(2025)

I Venom rivivono attraverso i solchi di questo "Inferno Crematörio", terzo album degli Hellcrash, formazione ligure che però non si ferma solo ad imitare la storica formazione britannica che ha influenzato una miriade di band di metal estremo (e non), ma ci propone un thrash/speed/black metal che si accoda al revival portato avanti da altre formazioni molto valide come Deathhammer o Bütcher. Chi già bazzica quelle band e questo thrash metal molto vintage e che vede le band cimentarsi in un qualcosa di totalmente lontano dai trend imperanti, potrà trovare molto gradevole questo disco.

Certamente il limite maggiore di album come questi è quello di non apportare alcuna innovazione, alcuna originalità e si tira dritto dalla prima all'ultima traccia, senza tanti complimenti e pestando come fabbri. La voce del cantante-chitarrista L.C. Hellraiser è cruda e brutale e ricorda molto quella del mitico Cronos, ma la musica riesce comunque ad arricchirsi di sfumature melodiche che male non fanno, come succede in "Mark of the Beast" dove assoli di chitarra melodici si innestano sul solito tessuto violento a cui la band è devota.

Questo aspetto viene esplorato ancora di più nella lunga e conclusiva "Templar's Curse", che nei suoi dieci minuti riesce a far convivere il solito, truce speed metal con aperture inaspettate decisamente melodiche, e una costruzione del brano che fa intravedere quali sono effettivamente le potenzialità della band. Tutto parte da un riffing più elaborato, per finire ad un tocco melodico che riesce ad emergere grazie a variazioni di atmosfera e di ritmiche.

Un album sicuramente molto consigliato agli amanti dello speed/thrash metal più oltranzista e che rifugge la modernità come un vampiro al sole...Album interessantissimo e che consigliamo caldamente!

Toxic Trace

Tracklist:
1. Flames of Hades 
2. Inferno Crematörio 
3. Black Fire Demon 
4. Purgatory Raiders 
5. Sword of Baphomet 
6. Rapid Possession 
7. Oathbreaker 
8. Mark of the Beast 
9. Templar's Curse 

Line-up:
F.T. Skullcrusher - Bass
L.C. Hellraiser - Vocals, Guitars
A.R. Evilbringer - Drums

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mercoledì 28 maggio 2025

Recensione: MESSA "The Spin"


Full-length, Metal Blade Records
(2025)

Band oramai punta di diamante della sena metal e rock italiana, questi Messa, che probabilmente raccolgono e anzi, amplificano il botto commerciale che fecero i Lacuna Coil negli anni Novanta o inizio anni Duemila.

In questo caso siamo al cospetto di una formazione che offre un hard rock dalle tinte dark e doom e che vede nella voce di Sara un ingrediente prelibato e che fa decollare istantaneamente la band. La sua timbrica aggiunge emozionalità e sensualità ad un tessuto sonoro sì interessante, ma che senza una voce femminile di questo livello, avrebbe potuto essere meno efficace. 

Le tracce migliori sono forse le prime due, ovvero "Void Meridian" e "At Races", validissime gemme dark che lasciano un po' dimenticare gli esordi di questa realtà più prettamente doom, Stavolta questa formazione punta su ritmi trascinanti e flirta con la scena dark degli anni Ottanta e il risultato è notevole, sebbene non si mantenga sempre sullo stesso livello. Infatti già con il terzo pezzo, "Fire on the Roof " la formazione perde un po' di freschezza e tende a ripetersi e a non raggiungere più i livelli di inizio album.

Ad ogni modo un lavoro chitarristico raffinato e una produzione davvero vintage fanno di questo album un piccolo gioiello per chi ama le sonorità più dilatate e ruvide. Insomma, sia i fan del doom, ma anche quelli del rock più oscuro potrebbero trovare in questo disco un valido alleato per sottolineare i propri momenti della giornata più riflessivi.

Toxic Trace

Tracklist:
1. Void Meridian 
2. At Races 
3. Fire on the Roof 
4. Immolation 
5. The Dress 
6. Reveal 
7. Thicker Blood 

Line-up:
Rocco - Drums, Vocals
Alberto - Guitars, Synthesizers, Piano
Marco - Bass, Synthesizers
Sara - Vocals

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martedì 27 maggio 2025

Recensione: XENOS A.D. "Reqviem for the Oppressor"


Full-length, My Kingdom Music
(2025)

Terzo album per questa formazione siciliana, nella quale militano due ex membri degli storici e ormai sciolti Eversin, ovvero il bassista-cantante Ignazio Nicastro e il batterista Danilo Ficicchia, affiancati dal valido chitarrista Giuseppe Taormina. Questo album finalmente ci fa vedere una band coesa e molto migliorata rispetto alle due releases precedenti. Abbiamo un power trio devoto ad un thrash d'assalto che riesce a coniugare la tecnica di band come gli Annihilator con la velocità degli Slayer, in poche parole.

Prendete un episodio come "Crown of Separation", e capirete cosa voglio dire, inoltre, proprio questo brano ci mostra una band che ingrana la strada giusta dopo tre episodi validi ma non trascendentali in tracklist, e quindi da qui in poi, fortunatamente la band fa vedere di che pasta è fatta, con cambi di tempo, accelerazioni, parti più groove, intermezzi di chitarra arpeggiati...Insomma una goduria per i thrashers che vogliono da questo genere non solo potenza e brutalità, ma un sound pensato e stratificato a dovere.

Come dicevo la band da qui in poi mette uno di seguito all'altro episodi di valido e roccioso thrash metal: l'inizio vertiginoso e decisamente tecnico di un brano come "Welcome the Destroyer" lascia stupefatti, come anche gli oltre sette minuti di "Reqviem for the Oppressor", che nell'inizio riporta in mente la famosa "Hangar 18" dei Megadeth, e anche dopo offre molta tecnica e un cantato in growl piuttosto interessante.

La band sembra inarrestabile senza tanti paletti. Propone un thrash che guarda al passato ma comunque personale, pieno di riferimenti alle tante correnti che questo genere ci ha offerto in circa quattro decenni. Ottima la prova di tutta la band, davvero formidabile. Forse la voce non è proprio il massimo, un po' monocorde in alcuni punti ma comunque assolutamente non male con la sua timbrica alla Tom Araya. Insomma, album fatto per i thrashers. Quindi non basta aggiungere altro!

Toxic Trace

Tracklist:
1. 1986 
2. Dogma of War 
3. Tears on the Face of God 
4. Crown of Separation 
5. Welcome the Destroyer
6. Children of the Atomic Sun 
7. The Bleeding Hands of Faith 
8. Reqviem for the Oppressor 
9. Dance of the Gods 

Line-up:
Ignazio Nicastro - Bass, Vocals (lead)
Danilo Ficicchia - Drums
Giuseppe Taormina - Guitars, Vocals (growls)

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Recensione: BEYONDXPECTED "Towards Destination"


Full-length, Nadir Music
(2025)

Debutto che arriva quasi in sordina, questo dei Beyondxpected, band in cui milita Giovanni Durst, batterista italiano che abbiamo visto anche con gli storici Benediction e con gli Omicida. Il disco si presenta come un monolite nero di tecnica e precisione incasellata in un thrash metal futuristico e di classe, con la band che proprio sembra ricollegarsi in qualche modo con la label che li ha prodotti, ovvero al Nadir Music, che è la label dei Sadist in poche parole e che tanti ottimi nomi ha sempre sfornato.

Nel caso dei Beyondxpected abbiamo molto meno death metal rispetto ai Sadist, ma grossomodo le coordinate sono simili. A questo aggiungete del sano techno thrash metal anni Ottanta e avrete un quadro di cosa propongono questi quattro musicisti. Ci sono anche intermezzi quasi ambient, dove vi sono solo i synth a comandare, come in "Hex", ma il disco viaggia sempre sui binari di un thrash metal affilato e parecchio tecnico, sebbene in alcuni momenti squisitamente melodico e sperimentale, come succede in "Landing". Brani come "RTA" o "Intrusion" mescolano le cose più tecniche e aggressive dei Coroner del periodo "Mental Vortex", ma sono chiamati in causa anche Kreator, Toxik, Annihilator e altre formazioni di questo tipo. Il riffing è sempre molto ispirato e la produzione è davvero azzeccata per questo sound, con quel tocco vintage che male non fa!

Insomma, se amate i gruppi thrash degli anni Ottanta, soprattutto quelli del versante europeo e quelli più "progressivi" potete gettervi nell'acquisto di questo album, che è davvero super! Mi raccomando, noi ve lo stiamo dicendo...E l'Italia si arricchisce di un'altra grandissima band.

Toxic Trace

Tracklist:
01. Mission
02. RTA
03. Hex
04. Towards Destination
05. Landing
06. Alien Spaces
07. Atmomix Complex Elements
08. Analyze
09. Intrusion
10. Escape

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martedì 20 maggio 2025

Recensione: ARDYTION "Trenchslayer"


Full-length, Underground Symphony Records
(2025)

Alcune note biografiche per presentare questo progetto:
"Il progetto Ardityon nasce nell'estate del 2018 da un'idea iniziale del batterista Denis Novello, mente del gruppo. Valeriano De Zordo si unisce poi alla formazione originale come cantante. La band registra il suo primo album omonimo, pubblicato nell'agosto 2019. A seguito di un cambio di formazione, Andrea Colusso diventa il chitarrista principale. Nel 2022, i membri hanno iniziato a lavorare alla composizione del loro nuovo album, "Trenchslayer", che completa la maturazione dello stile iniziato con il loro primo album". 

Le principali influenze che sono presenti in questo album sono da parte di band "classiche" come Judas Priest, Primal Fear e Helloween, ma si ravvisano anche alcune parti telluriche di band tipicamente thrash metal. Questo connubio dà vita ad un album di robusto power metal, più nello stile americano che europeo, forse. Il sound è compatto, prodotto benissimo e la band ce a mette tutta per dare filo da torcere a realtà come quelle elencate, ma anche ad altri come Jag Panzer, Vicious Rumors o Helstar.

"Trenchslayer" è un album di dieci tracce eplosive, dove ogni musicista dà il massimo, con alcuni graditi mid tempo che stemperano un po' la foga dei Nostri ("I’m with You) e altre dove la band picchia ed emoziona per dei refrain irresistibili ("Trenchslayer" e "Final Countdown", ma anche altre). Le chitarre fanno la parte del leone in questo album, ma la possente sezione ritmica enfatizza quanto fatto da 
Dieci tracce di puro metal muscolare, davvero un lavoro dalle enormi potenzialità! 

Toxic Trace

Tracklist:
1. Subhuman World
2. Everything Is Lost
3. Spirit of Fire
4. The Livestock
5. Toxic Show
6. Trenchslayer
7. Final Countdown
8. Wait for Me
9. Don’t Sell Your Freedom
10. I’m with You

Line-up:
Diego Bordin - Bass
Andrea Colusso - Guitars (rhythm)
Valeriano de Zordo - Vocals
Denis Novello - Drums (2018-present)
Albert Marshall - Guitars (lead)

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